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Il progetto ha coinvolto attivamente gli studenti della scuola secondaria di I di Pietralunga, offrendo loro un’esperienza formativa centrata su esplorazione del territorio e educazione alla sostenibilità ambientale

ESCI

by Maurizio Di Mambro

What is it about?

Il progetto ha coinvolto attivamente gli studenti della scuola secondaria di I di Pietralunga, offrendo loro un’esperienza formativa centrata su esplorazione del territorio e educazione alla sostenibilità ambientale. All’interno dell’Oasi naturalistica di Candeleto e nelle aree circostanti, i ragazzi hanno ideato e

App Details

Version
1.0.2
Rating
NA
Size
90Mb
Genre
Viaggi Stili e tendenze
Last updated
July 25, 2025
Release date
July 16, 2025
More info

App Store Description

Il progetto ha coinvolto attivamente gli studenti della scuola secondaria di I di Pietralunga, offrendo loro un’esperienza formativa centrata su esplorazione del territorio e educazione alla sostenibilità ambientale. All’interno dell’Oasi naturalistica di Candeleto e nelle aree circostanti, i ragazzi hanno ideato e
sviluppato una serie di percorsi ludico-educativi, per far scoprire la natura in modo creativo, consapevole e divertente.

I tracciati, realizzati dagli studenti, sono oggi parte integrante dell’app HUSH, sviluppata in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia.
L’app è pensata in particolare per famiglie con bambini e ragazzi, che, attraverso un linguaggio semplice e coinvolgente, possono diventare le vere guide del percorso, accompagnando genitori, nonni e amici alla scoperta del territorio. Un’inversione dei ruoli che stimola la curiosità, rafforza il dialogo tra generazioni e rende l’esperienza ancora più coinvolgente per tutti.

Il progetto ESCI! ha previsto inoltre la partecipazione attiva degli studenti ad eventi divulgativi e dimostrativi, rafforzando il legame con la comunità locale e promuovendo una cultura della sostenibilità. Grazie all’uso dell’app, il visitatore può oggi esplorare il territorio con uno strumento digitale accessibile, interattivo e pensato per valorizzare il paesaggio naturale attraverso lo sguardo e la voce dei più giovani. Un esempio virtuoso di co progettazione che mette al centro la creatività e il senso critico dei ragazzi, costruendo un ponte tra educazione, ambiente e turismo esperienziale.

ITINERAIO 1
ANELLO DI CASTEL FRANCO
Una camminata tra boschi e antiche vie di comunicazione.
Il percorso ad anello, adatto a tutti ed aperto tutto l’anno, si snoda per 4 km con un dislivello di 240 m.
Il sentiero prende il nome dalla chiesa di Castelfranco, una elegante costruzione cinquecentesca, in posizione panoramica dove “prossima è la divisione delle acque, altre delle quali vanno al Mediterraneo ed altre all’Adriatico”.
Le due falde del tetto della Chiesa di Castelfranco, infatti, alimentano da un lato le sorgenti del torrente Carpina (affluente del Tevere), e dall’altra quelle del Certano (affluente del Metauro).

ITINERAIO 2
SENTIERO NATURA: CANDELETO
La Pineta di Candeleto è un bosco di conifere a prevalenza di Pino nero, derivante da rimboschimenti effettuati fra la fine degli anni ’20 e degli anni ’70. Furono effettuati su aree degradate ed ex-coltivi utilizzando tecniche di impianto a gradoni nelle stazioni più acclivi, e a buche in quelle più pianeggianti, con una visibile distribuzione regolare delle piante.
Il Sentiero Natura è un percorso facile e breve, adatto a tutti gli amanti della natura. Aperto tutto l’anno, si snoda per 3,5 km con un dislivello di 140 m, immerso nella suggestiva cornice della pineta di Candeleto.

ITINERAIO 3
SENTIERO CASE NUOVE: RAPASTELLO
Il sentiero parte da località Case Nuove e segue la strada carreggiabile inghiaiata per unirsi al più noto anello di Rapastello formando così un trekking a “palloncino”.
Percorribile tutto l’anno, il sentiero, è adatto a tutti; ha una lunghezza di 3 km con un dislivello di 120 m.
Questo ampliamento del percorso consente di raggiungere la chiesa di Sant’Angelo, situata in posizione dominante sulla valle del Carpina e inserita nel distretto del castello di Fonteroccoli, al di fuori della cinta muraria. Nello stesso distretto si trova anche la chiesa di San Donnino, legata a una tradizione popolare secondo la quale il santo avrebbe guarito un uomo affetto da idrofobia offrendogli da bere acqua e vino da lui benedetti. Il sentiero prosegue poi fino alla cima del Montaccio, a 795 metri sul livello del mare, offrendo ampie vedute panoramiche sull’Appennino.

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